L'avversarioPrima di accingermi a scrivere de L'Avversario, ho condotto una breve indagine per sincerarmi se Jean-Claude Romand sia esistito davvero. Esiste, esiste ed è tuttora fra noi. Tornerà libero nel 2015, tra un anno.


L'Avversario tratta della mistificazione a lungo perpetrata da un cittadino francese a spese della comunità, della famiglia, dei genitori, degli amici, sfociata, il 9 gennaio 1993 nella strage delle persone che erano a lui più care: il padre, la madre, la moglie, i due figli. Il suocero, forse una sua vittima precedente, è comunque deceduto in misteriose circostanze. Un'amica dell'uomo si è salvata per puro miracolo.

Dal libro di Emanuel Carrére è stata tratta la pellicola omonima di Nicole Garcia, con Daniel Auteuil e Géraldine Pailhas, che ha ricevuto giudizi contrastanti. Centotrenta minuti di malessere culminanti nell'orrore. L'interpretazione di Auteuil, ambiguo al punto giusto, è perfetta. Il ruolo di Jean-Marc Faure (Jean-Claude Romand) tra reticenza e menzogna, sembra fatto su misura per lui.

L'avversario
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L'avversario

Jean-Claude Romand era un ragazzo come tanti altri, forse un tantino più noioso e grigio dei suoi coetanei. Era diligente, disponibile con gli amici che, come lui, stavano crescendo a Clairvaux-les-Lac, una cittadina del Giura francese, al confine con la svizzera e il cantone di Ginevra, non lontano da Ferney, la città dove Voltaire passò l'ultima parte della sua vita.

Jean-Claude era un ragazzo, dicevo, che un giorno fa una stupidaggine: non si presenta all'esame d'ammissione al terzo anno della facoltà di Medicina. Niente di più di una fesseria, rimediabile dando l'esame al successivo appello. Senonché Jean-Claude invece sceglie di mentire, affermando di aver dato regolarmente l'esame e di averlo passato. Da quel momento in poi la sua vita diventerà un inferno di menzogna in cui il giovane e poi l'uomo, il padre, il marito, il cittadino modello sprofonderà con tutto il suo essere e culminerà nella strage di cui al secondo paragrafo di queste note.

Jean-Claude fa finta di frequentare la facoltà di medicina. Frequenta le lezioni prendendo meticolosi appunti, scritti con la sua meticolosa calligrafia. Appunti che regolarmente passa ai suoi compagni di università. Non dà esami, ma a casa e agli amici, alcuni dei quali condividono il suo corso di studi, dice di averli passati tutti e con profitto. Si laurea, secondo lui, a pieni voti e viene assunto all'Organizzazione Mondiale della Sanità, a Ginevra. Frequenta, sempre secondo lui, Bernard Kouchner, il fondatore di Medici Senza Frontiere.

Dapprima i suoi genitori lo mantengono, dandogli illimitato accesso al loro conto in banca. Poi, millantando la possibilità di investire i loro risparmi in un fondo svizzero ad alto rendimento, Romand coinvolge tutte le persone che conosce ad affidare a lui i propri risparmi, con la prospettiva inoltre di far loro risparmiare le tasse sulle plusvalenze. Questo gli permette di avere un tenore di vita consono alla posizione manageriale che dice di ricoprire all'OMS e di confermare l'immagine falsa che di sé fornisce alle persone che lo circondano, compresa Florence, una ragazza, una lontana cugina, che conosce dai tempi del liceo. Gli riesce di convincerla a sposarlo. Contrariamente a lui, Florence si è davvero laureata in Farmacia.

Tutte le mattine, Jean-Claude esce di casa, accompagna i bimbi all'asilo e poi a scuola, e poi prende la via della Svizzera. Arriva in qualche parcheggio dove lascia la sua automobile e comincia a vagare per i boschi.

Nessuno lo cerca al lavoro. Se hanno bisogno di lui, la moglie, gli amici e i parenti prossimi possono mettersi in contatto con lui solo attraverso il cerca-persone. Quando accenna al suo lavoro all'OMS, nessuno mette in dubbio la veridicità delle sue affermazioni. Perché dovrebbero? Tutto si svolge normalmente anche se Jean-Claude ha la consapevolezza che tutto questo benessere un giorno arriverà al dunque: le persone vorranno che lui restituisca i loro “investimenti” e tutti i nodi verranno al pettine. Quel giorno Jean-Claude sprofonderà nella vergogna e questa è una previsione più che accurata, ineluttabile.

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