C'è da chiedersi perché una parola tanto banale come “ambizione”, declinata peraltro nelle sue varietà di nome e attributo, possa sfuggire all'uso che se ne vuole fare. Quindi, togliamoci il pensiero e parliamo proprio di questo termine e del suo falso amico: la parola “presunzione”.
ambizióne s. f. [dal lat. ambitio -onis, der. di ambire: v. ambire]. – Sentimento di chi ambisce, desiderio vivo, aspirazione a qualche cosa: a. di onori, di cariche, di dominio. Usato assol., desiderio di potere, di onori, di grandezza; vanità, orgoglio smisurato: insana, folle, vana a.; un uomo dominato, accecato dall’a.; la sua a. lo ha rovinato; è una ragazza piena di ambizione. In senso positivo, desiderio di eccellere, di migliorare la propria posizione sociale o professionale: è un ragazzo che ha dell’a.; spec. al plur.: è un uomo privo di ambizioni; non ho mai avuto ambizioni nella mia vita. Anche, l’oggetto a cui si aspira, la cosa ambita: il potere era la sua unica a.; ha sempre avuto l’a. di un riconoscimento pubblico. (Vocabolario della lingua Italiana Treccani).
Forse è qualcosa che ha a che fare con il mio vecchio, le volte che, distrattamente, alzando la testa dalla lettura del «Corriere», disturbato dalla comunicazione di uno dei miei fantasmagorici progetti, diceva: «Come sei ambizioso!» oppure: «Mi sembra un progetto un po' ambizioso.» e si capiva che per lui, quella parola, riferita a me, significasse “troppo ambizioso”. E si spiega anche come mai, al posto del termine “ambizioso”, per lunghi anni si sia presentata regolarmente la parola “presuntuoso”, che non è affatto un sinonimo. Ambizione deriva dal latino “ambire”, ovvero «andare attorno per ottenere voti o uffici», ovvero: “cercare di farsi strada”. “Presunzione” viene da “Presumere” e, nel senso che ci interessa, significa «Opinione troppo vantaggiosa di sé medesimo».
preṡunzióne s. f. Fiducia eccessiva nelle proprie capacità, alta ed esagerata opinione di sé, con riferimento a un comportamento particolare e determinato: questa è vera e propria p.!; se non è p. la mia, penso di poter dire sull’argomento una parola definitiva; o con riferimento a un atteggiamento abituale, a un difetto costante: è un giovane pieno di p.; sopporto tutto nei miei collaboratori ma non la p.; sarebbe più simpatico se mettesse un limite alla sua presunzione. Nell’uso letter. e ant., anche con il sign. di ardire, audacia: non dubito punto che tu non ti debbi maravigliare della mia p. sentendo quello per che principalmente qui venuta sono (Boccaccio); e con quello di pertinacia, contumacia: Star li convien da questa ripa in fore, Per ognun tempo ch’elli è stato, trenta, In sua presunzïon (Dante), trenta volte il tempo che egli è rimasto nella superba ostinazione di non sottomettersi alla Chiesa. Nella teologia cattolica, peccato di p. (o p. della propria salvezza, o di salvarsi senza merito), peccato che si oppone alla virtù della speranza in quanto ripone nell’uomo la capacità di raggiungere la salvezza eterna, senza il concorso della grazia.
Un po' di sana ambizione è indispensabile, se vogliamo guardare, al raggiungimento di qualsiasi obiettivo, per non parlare di qualsiasi obiettivo in ambito creativo. Un po' di sana ambizione porta a una percezione positiva di se stesso. Quindi:
Bentrovata ambizione!