• Lucciole in Giardino (Fireflies in the Garden), è una breve poesia di Robert Frost (1874 – 1963), poeta statunitense molto celebrato in patria, per aver vinto quattro volte (caso unico) il Premio Pulitzer per la poesia, oltre a una lunga serie di riconoscimenti istituzionali. Nato a San Francisco, Frost discendeva dai primi coloni del New England, regione in cui, ancora adolescente, si trasferì con la famiglia.

Ci sono fenomeni il cui arrivo viene percepito prima che compaiano nel nostro orizzonte visivo. La terra trema; stormi di uccelli si levano in volo terrorizzati; l'aria trasmette una crescente vibrazione, il cielo trascolora e la luce del sole perde progressivamente di luminosità.

Paper Moon (1973) è uno dei due migliori film di Peter Bogdanovich (1939), regista, scrittore, attore, produttore, critico e storico del cinema americano, con la fotografia di Laszlo Kovaks, la produzione esecutiva di Polly Platt e l'incredibile interpretazione di Tatum O'Neal che, per questa parte, ottenne l'Oscar come miglior attrice non protagonista.

• Chi è Norman Oppenheimer? E, voglio dire, non “chi è in realtà” ma proprio “chi è”. Perché, come afferma uno dei protagonisti del film, l'investigatrice Alex Green (Charlotte Gainsbourg) «Tutti sembrano sapere chi sei, ma nessuno sa niente di te. [...] Per esempio, nessuno sa dove vivi [...] Non sono riuscita a verificare se tu abbia una figlia oppure no, né se tu ti sia mai sposato».
Affarista? Manipolatore? Impostore? Millantatore? Esaltato? Paranoico? Eroe? Martire? Santo? Forse uno di quei 36 Lamed-Vav Tzaddikim – uomini giusti – senza l'intervento dei quali il mondo svanirebbe nel nulla?

• Curata da Gabriella Belli e Aldo Colonetti con Elisabetta Barisoni e con la collaborazione di Floria Fiorucci e dell’Archivio Fiorucci, dal 23 giugno 2018 al 6 gennaio 2019, “ Epoca Fiorucci ”. Ca' Pesaro dedica una mostra a Elio Fiorucci, da alcuni definito il “paladino della moda democratica”.

• Xavier Dolan-Tadros, Juste la fin du Monde (È solo la fine del mondo), dalla piece di Jean-Luc Lagarce, sceneggiatore francese morto di AIDS nel 1995, con Marion Cotillard, Gaspard Ulliel, Vincent Cassel, Léa Seydoux e Nathalie Baye.

• Non è insolito che la morte di un artista rinnovi l’interesse per il suo lavoro. La prima volta che ho visto le foto di David Hamilton, era il 1971. A vent'anni lavoravo in un’agenzia di pubblicità e i suoi libri fotografici circolavano, tra gli altri, sui nostri tavoli per stimolare la creatività. Non nego che esaminassi i suoi scatti con grande interesse.

• Ciascuno di noi tende a maturare le proprie opinioni basandosi su una prima impressione. Dopo di che, ciascuno tende a consolidare quell’opinione basandosi solo sulle fonti che la possono confermare. Succede a tutti. È successo anche a me. Anche se mi sono imposto di valutare il materiale degli amici che la pensano diversamente, non ho cambiato idea.

• Nel 2004, Luigi Zingales e l'indiano Raghuram Rajan scrissero un saggio dal titolo: Salvare il capitalismo dai capitalisti.  Forse, a voler guardare con gli occhiali giusti, si sarebbero potuti scorgere in quel saggio i parametri d'interpretazione di quello che quest'anno, sarebbe successo nel Regno Unito e negli Stati Uniti.

• Ripropongo questo breve articolo scritto – «in tempi non sospetti» direbbe qualcuno, ma i tempi sono sempre sospetti – il 3 febbraio 2015, particolarmente attuale, alla luce dell'esito delle elezioni americane.

Subcategories