• Leopold Von Sacher Masoch è un pervertito che si abbandona alla contemplazione della propria aberrazione o è un osservatore scientifico intento a descrivere una condizione patologica? In altre parole, Venere in pelliccia è il risultato di un'operazione di onanismo letterario o è un'opera d'arte che si propone di descrivere una perversione?
«La bella signora di marmo tossì e si strinse ancor più nella pelliccia di zibellino scuro.»
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«Venerazione – scriveva Marcel Proust (Recherche) – quel sentimento che tributiamo sempre a coloro i quali esercitano senza freni il potere di farci del male.». La perdita, l'assenza di noi nei pensieri altrui, come l'impronta di un corpo in un letto sfatto, dona dolorosamente materialità e sostanza all'Amore.
Il non-amore come sintesi artificiale dell'amore. Questo potremmo definire l'aberrazione che risponde al nome di “masochismo”, come emerge dal romanzo che ci accingiamo a sfogliare.
«La vita è sofferenza, il piacere una sua temporanea sospensione, che sempre condurrà a nuove torture. Non è dunque preferibile cercare il piacere nella sofferenza, come i fachiri dell'India, e così trionfare sulla vita e sulla morte?»
Venere in pelliccia descrive l'ossessione di Severin von Kusiemski, un nobile galiziano che anela a essere schiavizzato da una donna. Severin trova il suo ideale di voluttuosa crudeltà nella spietata Wanda von Dunajew. Si tratta della descrizione appassionata e potente della lotta di un uomo che desidera chiarire a se stesso l'inclinazione delle proprie pulsioni e dei propri desideri. Pubblicato nel 1870, il romanzo ha procurato all'autore notorietà e una certa misura d'immortalità quando la parola “masochismo” è entrata dapprima a far parte del vocabolario psichiatrico e quindi anche del lessico comune. Il romanzo rappresenta una dichiarazione letteraria sul controllo e sulla volontaria dipendenza sessuale.
A questo proposito, si può affermare – ribadendo il concetto espresso da Gilles Deleuze in postfazione all'edizione ES del 2010 (traduzione di Giulio de Angeli ed Elisabetta Ferrari) – che di solito sono grandi luminari della medicina a dare il nome a terrificanti patologie cliniche (vedi “Morbo di Alzheimer” o “Sindrome di Asperger”). Nel nostro caso, fu Leopold Von Sacher Masoch a lasciare il proprio nome collegato a un'aberrazione che fa pendant con una perversione analoga, derivata anch'essa dal nome di un esimio letterato (Donatien Alphonse François, Marchese de Sade), un'aberrazione conosciuta ormai universalmente col nome di “Masochismo”.
Secondo la letteratura freudiana, il Masochismo si manifesta in alcuni soggetti esposti nell'infanzia all'influenza di donne (in primo luogo la madre) poco o per niente prodighe di affettuosità, al contrario, autoritarie e generose nell'elargire punizioni nell'anima e nel corpo. I soggetti che hanno vissuto simili esperienze, tendono ad associare l'amore con il castigo e l'umiliazione somministrati “per il loro bene”.
«Questo vissuto riemerge nell'innamoramento da adulti, e porta il masochista a interpretare le punizioni dell'altro come segnali tangibili del suo amore per lui che, nonostante il dolore e l'umiliazione, sono piacevoli in sé. Freud formula alcune osservazioni sulla coppia di contrari Masochismo-Sadismo che spesso sono state riprese dalla psicoanalisi, inoltre ne Il Problema economico del Masochismo (1924) parla di diversi tipi di masochismo tra cui quello morale, femmineo ed erogeneo. Altre nozioni tradizionali sono quelle di masochismo primario, dove il masochismo è ancora diretto verso se stessi e non verso l'oggetto esterno e il masochismo secondario dove ci dovrebbe essere uno spostamento verso l'oggetto esterno ma invece avviene un ripiegamento del sadismo verso la persona.» (Petrini, Renzi, Casadei, Mandese, Dizionario di psicoanalisi. Con elementi di psichiatria psicodinamica e psicologia dinamica).
Comincerò con una scorsa al libro di Von Sacher-Masoch. Nella seconda parte affronterò il testo di David Ives, da cui è tratto il film di Roman Polanski. Non è escluso che l'analisi della sceneggiatura del film sia d'ulteriore chiarimento agli intenti del romanzo. Da ultimo, cercherò di dare un senso ai versi di una canzone di Lou Reed con i Velvet Underground e Nico, dal titolo emblematico di Venus in Furs.
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